top of page
01.jpg

Progetto Mandala

Indagando i meccanismi della percezione visiva mi pongo l’obiettivo di realizzare immagini astratte in grado di sintetizzare, attraverso l’equilibrio estetico, l’essenza dell’Universo di cui siamo parte.

La ricerca fotografica che conduco sulle geometrie della Natura, nella quale raccolgo con i miei scatti, per poi riassemblarli, frammenti del mondo vegetale, animale e minerale, mi avvicina alla sfera della spiritualità; vedo infatti nelle loro forme l’espressione di un’intelligenza che ci sovrasta. Forte è il richiamo alla dimensione spirituale dei mandala buddhisti in cui la figura geometrica che viene costruita a scopo rituale non è un semplice disegno rappresentativo o simbolico, ma è quel luogo creato dal meditante dove egli contempla le divinità che vi hanno posto sede dopo la sua invocazione. 

Con le mie immagini voglio creare degli spazi meditativi in cui poter viaggiare con gli occhi e con la mente nel sacrale mistero nascosto negli elementi della natura e dentro di noi.

L’immagine intesa come stimolo visivo per meditare mi spinge sempre più verso l’astrazione perché l’effetto straniante che essa crea, insieme al mistero delle sue forme, amplifica la dimensione di stupore in cui entriamo quando contempliamo qualcosa che apparentemente non conosciamo; siamo incuriositi ed attratti dal suo rivelarsi attraverso aspetti sempre nuovi mano a mano che in esso scopriamo forme e trame che prima non avevamo colto o avevamo solo intuito, come se l’effetto meditativo non finisse mai.

Le opere astratte frutto della mia ricerca danno corpo a quella che potrei definire la “trasformazione alchemica” della struttura fisica degli elementi naturali. È un percorso dal materiale all’immateriale, una sublimazione dalla materia allo spirito.

Catturare e modificare, in questo processo, le forme della natura mi ricorda infatti il lavoro dell’alchimista, che aspira simbolicamente a cambiare lo stato della materia con l’uso della magia. 

bottom of page